Descrizione
La città sabina di Norcia, Patria di San Benedetto e nota per la sua profonda spiritualità, si trova nella parte più montuosa ed incontaminata dell’Umbria, nell’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sul margine meridionale del grandioso Piano di Santa Scolastica, splendido esempio di paesaggio agrario italiano.
Al viaggiatore, che giunga in città attraverso il Piano di Santa Scolastica, subito si svelano le testimonianze del suo glorioso passato romano e medievale: le mura di cinta, la caratteristica forma a cuore e la sua suddivisione in 8 guaite, che corrisponde al numero delle porte di accesso alla città. All’interno della cerchia muraria il fulcro della vita urbana è da sempre l’attuale piazza San Benedetto, dove le linee armoniose dei principali edifici civili, il Palazzo Comunale e la rocca detta La Castellina, e religiosi, la Basilica di San Benedetto e la Cattedrale di Santa Maria Argentea, rappresentano un angolo di storia italiana rimasto miracolosamente intatto nei secoli.
La bellezza e l’ordine della città si specchiano nel territorio circostante, dove le forme geometriche dei campi fortificati da siepi e da querce sono punteggiati da un mosaico di insediamenti, un tempo distinti in Castelli, centri fortificati, e Ville, insediamenti aperti, uniti fra loro da antiche strade e sentieri. Oggi queste strade offrono divertenti occasioni per passeggiate di scoperta e di relax in pianura e, salendo in quota, in montagna fino ad arrivare alla Forca di Ancarano o sull’Altopiano di Castelluccio, che per la sua struggente bellezza fu equiparato al Tibet dal grande etnografo Fosco Maraini.
La Chiesa di Santa Caterina è situata in contrada ‘Santi vecchi’, lungo le mura tra Porta Massari e Porta Maccarone. L’esterno rivela dei brani di un vasto affresco quattrocentesco, mentre sul fianco sinistro si vede un’immaginetta votiva (Madonna col Bambino, sec XIV) alla quale ci si rivolgeva per chiedere la guarigione del mal di schiena mediante l’accostamento o lo strofinio del dorso.
All’interno della Chiesa di Santa Caterina si vedono le 14 stazioni della Via Crucis affrescate da Giovanni Bassan, negli anni ’50. Della vecchia costruzione rimangono i muri perimetrali esterni con la cantonata trecentesca, la porta con l’architrave iscritto, i pilastri ed un confessionale del sec. XVII.
Nel catino absidale, con accesso esterno, è stato restaurato nel 1993 un grande affresco circolare raffigurante l’Incoronazione della Vergine secondo la vulgata lippesca del Duomo di Spoleto, largamente diffusa in zona. Al centro si pone la mandorla con la Vergine incoronata dal Redentore, circondata da testine cherubiche e da un giro di angeli musicanti. Appartiene ad un maestro nursino e va datato attorno al 1518.