Descrizione
La Chiesa di San Michele Arcangelo è situata a Gavelli, castello tardo-medioevale, eretto su di un pendio sovrastato dal Monte Coscerno (m.1684). La storia del Castello di Gavelli è ricca di eventi e la sua origine risale a molti secoli fa. La sua posizione ha fatto di Gavelli, “Clavellum” nei documenti medievale, una preziosa chiave di accesso ai territori montani della Valnerina.
L’attuale Chiesa di San Michele è una ricostruzione quattrocentesca di un edificio più antico ed è uno degli esempi più importanti dell’arte religiosa rinascimentale in Valnerina. Al suo interno è possibile ammirare alcuni dipinti dello Spagna, la cui arte pittorica risente dell’influenza del Perugino e del Raffaello
Il portale arcuato in pietra risale al 1587. La struttura interna si presenta ad unica navata, otto nicchie e quattro altari nelle pareti laterali ne arricchiscono la fisionomia, insieme all’altare maggiore. Affreschi realizzati nei secoli XV e XVI vanno ad impreziosire l’abside ed alcune nicchie.
Giovanni di Pietro, detto “Lo Spagna”, dopo aver ottenuto la cittadinanza spoletina nel 1516, nel 1517 è divenuto “Capitano dell’arte dei pittori”. Insieme a dei suoi collaborati ha così preso parte, a più riprese, ai lavori di abbellimento della Chiesa di San Michele eseguendo affreschi nell’abside ed in alcune nicchie della Chiesa. La sua presenza a Gavelli è documentata nel 1518 e nel 1523.
La prima cappella, nella parete di sinistra, vicino al fonte battesimale, è stata dipinta nel 1523 dallo Spagna e, in parte, da pittori minori. Nel catino è raffigurata la Madonna in gloria e, sotto, i SS. Francesco, Girolamo e Antonio da Padova. Nella seconda cappella la decorazione esterna è in monogrammi: San Biagio nel pilastro, nella volta Cristo risorgente dal sepolcro con gli emblemi della passione, sotto i SS. Leonardo vescovo, Agostino, Bernardino da Siena, Antonio da Padova e Sebastiano, nel pilastro San Sebastiano.
Nella terza cappella, in alto, è raffigurato Dio benedicente, sotto la Madonna col Bambino ed intorno quattro santi: Macario, Giacomo, Filippo e Bordonio, opera di un contemporaneo dello Spagna. Nel pilastro San Sebastiano legato alla colonna, sovrastato da una santa non ben identificata. Nella quarta cappella, detta di San Sebastiano, è possibile ammirare la Madonna in gloria tra angeli e cherubini e i SS. Sebastiano, Caterina d’Alessandria, Apollonia e Giovanni Battista, ad opera dello Spagna.
Nell’abside, dove vi è la firma di Johanne Hispano, l’Incoronazione della Vergine e l’immagine di San Michele Arcangelo che calpesta il dragodemonio e pesa le anime, iconografie molto diffuse in Umbria. Di notevole importanza artistica, in cui è visibile l’influenza di Rafaello, è la scena dell’apparizione di San Michele Arcangelo e del toro in una grotta del Monte Gargano di fronte ad un gruppo di balestrieri.
Grazie a generosi contributi concessi dalla Fondazione Inglese ATG, con sede ad Oxford, è stata restaurata una parte consistente degli affreschi della parete sinistra.
L`antica importanza della Chiesa è testimoniata dalla ricchissima decorazione affrescata e dalle tele superstiti dell`arredo degli altari, dal ciborio intagliato e dorato sull`altare maggiore (sec. XV), dal fonte battesimale scolpito in pietra dello stesso secolo, e da un San Sebastiano, statua lignea a grandezza naturale e con tracce di policromia del sec. XVI.