Descrizione
La Chiesa di Sant’Antonio
Poco distante dalla piazza principale della città, in prossimità di una delle antiche porte di accesso alla città, Porta Leonina, la Chiesa di Sant’Antonio Abate. Il Santo, protettore degli animali, è ancora oggi fortemente venerato; il culto di Sant’Antonio risale al Medioevo, poiché l’economia della società casciana era basata sulla pastorizia e sull’allevamento. Il culto al Santo patrono del bestiame e dell’allevamento è ancora oggi fortemente sentito dalla popolazione di Cascia che gli dedica solenni festeggiamenti il 17 gennaio di ogni anno.
L’attuale complesso fu costruito alla fine del secolo XIV su un insediamento di celle monastiche benedettine, del quale si ha documentazione a partire dal 1025. Nel 1324, annesso alla Chiesa, fu fondato il primo Monastero femminile. Nel corso degli anni la struttura ha subito varie modifiche che hanno portato all’attuale architettura.
La Chiesa di Sant’Antonio Abate, ad unica navata, custodisce al suo interno due preziosi cicli di affreschi: il primo, che corre lungo le pareti di destra e di sinistra del presbiterio, ha come soggetto il ciclo della vita di Sant’ Antonio Abate, dipinto agli inizi del Quattrocento dal “Maestro della Dormitio” di Terni e dalla sua scuola. Il secondo ciclo di affreschi, posto all’interno del coro monastico, ritrae le scene della Passione di Cristo ad opera di Nicolò da Siena; tra le principali la Crocifissione, che copre un’intera parete. Sempre nel presbiterio, nella parete di fondo, l’Annunciazione.
Nell’unica navata, ricostruita nel 1707, a sinistra, un altare datato 1628 con sculture raffiguranti San Paolo, Sant’Antonio Abate col porcellino e San Pietro Celestino con la tiara ai piedi. Sulla parete di destra, un altare con tela di San Michele Arcangelo. Altri due altari recano le figure di San Benedetto in vesti abbaziali tra San Mauro e Santa Scolastica e l’Immacolata Concezione di Antonio Carrocci da Preci. Al centro della navata si erge un monumentale tabernacolo ligneo degli inizi del Seicento, la sua forma richiama quella di un tempietto ottagonale a tre ordini sovrapposti, con cupola sormontata dal Risorto.
All’interno della Chiesa, sulla cantoria della controfacciata, è collocato un’importante organo costruito nel 1630 dall`organaro Luca Neri da Leonessa. Al centro del coro, racchiusa in una teca, la monumentale scultura lignea del Tobia ( Tobiolo) e l’Angelo Raffaele, proveniente dalla Chiesa di Sant’Agostino, risalente alla seconda metà del XV secolo e attribuita alla bottega di Domenico Indivini.
Data l’importanza delle opere contenute al suo interno, la Chiesa di Sant’Antonio è entrata a far parte del Circuito Museale Urbano, insieme a Palazzo Santi. A causa dei lavori di ristrutturazione, la Chiesa è momentaneamente chiusa al pubblico e per tale ragione l’opera raffigurante il Tobia sarà traslata nel Museo Civico di Palazzo Santi, permettendo al pubblico di poter ammirare la sua magnificenza.