Descrizione
L`abitato di Ocosce sorge sul bordo orientale dell`altopiano omonimo che incombe su Cascia e sulla sottostante Valle del Fiume Corno, lungo un antico itinerario romano che da Cascia raggiungeva Monteleone di Spoleto, passando per Atino.
La zona fu abitata fin dall`epoca preistorica e vide soprattutto fiorire la civiltà romana, come è attestato dai diversi resti archeologici riportati alla luce. L’altopiano costellato di murature sommerse, e la segnalazione di notizie di scavi e ritrovamenti per lo più romani, ha portato ad ipotizzare in passato che questo sia stato abitato in periodi anteriori alla fase di urbanizzazione della Cascia medievale e locale. Il villaggio agricolo romano divenne in seguito curtis longobarda con cella monastica farfense, nota per una donazione del 1081, registrata con i nomi “Ocosio” e “Occosio”. Nel 1213 la roccaforte passò in feudo, più nominale che reale, ai Trinci di Foligno.
L`insediamento, disteso lungo una strada di crinale che va dall`arco d`ingresso alla parrocchiale, ha più l`aspetto di una villa di transito che quella di castello di sperone, al quale fanno invece pensare sia la giacitura in posizione eminente che l`impianto, delimitato ad occidente da una compatta cortina disposta a semicerchio di case, fra cui si apre un passaggio voltato in tutto simile ad una porta. All`ingresso di Ocosce è l`antica porta del castello; nella parte opposta, non molto distante dalla parrocchiale, su di un piccolo colle, sono visibili i pochi ruderi della torre di avvistamento.
Nel piccolo borgo vi è la chiesa trecentesca di Santa Maria, la quale sorge nel margine orientale dello stesso. Ha una facciata romano – gotica con portale ad arco ogivale. All’interno, a navata unica, statua della Madonna seduta con le mani giunte, alla quale è stato rubato il Bambino, in pastiglia policromata del XVI secolo realizzata, probabilmente, da Marino di Giovanni Frasca. La chiesa di Sant’Anna è all’ingresso del paese. All’interno: soffitto in legno del XVIII secolo con al centro una Vergine fra gli angeli; Madonna con Bambino e Sant’Anna del XVI secolo (altare maggiore). Negli altri altari, alcune tele del Seicento.