Descrizione
Tra il 1920 ed il 1930 scavi condotti al di sotto della Chiesa di Villa San Silvestro, frazione montana del comune di Cascia a pochi chilometri dal confine con la provincia di Rieti, fecero riemergere il podio ed alcuni elementi architettonici e della decorazione di un grande tempio romano risalente al III secolo a.C.
Nonostante la sua importanza storica per la comprensione della storia del territorio in età romana e la sua stessa imponenza, dopo la scoperta questo monumento di notevole interesse fu per lungo tempo dimenticato, finché negli anni Ottanta ricerche condotte sul posto dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per l`Umbria portarono alla luce alcune colonne in laterizio di un portico alle spalle del tempio, oltre ad altri materiali, tra cui numerosi frammenti di terrecotte architettoniche. Gli scavi sono ricominciati nel 2003, sotto la direzione scientifica del prof. Filippo Coarelli dell`Università di Perugia, su concessione della Soprintendenza ai Beni Archeologici per l`Umbria.
Il progetto è ripartito dallo studio dello stesso tempio ed i risultati sono stati sorprendenti. Da un lato lo scavo ed i rilievi mettevano in evidenza che il tempio aveva avuto due fasi edilizie (entrambe molto ricche), con la costruzione agli inizi del III secolo a.C., poco dopo, cioè la conquista romana della Sabina, ed una ristrutturazione in forme ancora più monumentali ed ispirate a modelli architettonici presenti nella stessa Roma agli inizi del I secolo a.C. D`altro lato, l`analisi congiunta dei risultati delle prospezioni e delle foto dell`area dimostravano la fondatezza di una delle ipotesi di partenza: un tempio così grande (30 x 20 m) non poteva sorgere isolato in mezzo a questa pianura a 1200 m di altezza, ma doveva far parte di un complesso molto più complesso, vasto ed articolato.
Partendo da questi elementi, la campagna dell`agosto 2007 ha portato alla luce un settore del foro che circondava il tempio. Quest`ultimo risulta, dunque, al centro del lato corto posteriore di una vasta piazza delimitata da colonne in laterizio, la quale doveva misurare all`incirca 120 m x 60. Del foro è stato messo in luce un quarto della superficie, tra cui una serie di ambienti corrispondenti, probabilmente, alla parte a vocazione commerciale, un piccolo sacello absidato, da connettersi a forme di culto, ed una struttura idraulica, forse una cisterna, che si affaccia all`esterno del foro.
Le strutture emerse, ancora in fase di studio, rivelano che il foro, come il tempio, ebbe diverse fasi edilizie, mentre i reperti rinvenuti mostrano che l`area fu frequentata dal III al I secolo a.C. Appare naturale collegare, dunque, la costruzione del foro con l`imporsi della dominazione di Roma (avvenuto con il console Curio Dentato nel 290 a.C.), che, per assicurarsi il controllo sul territorio, impianta un forum in un`area in cui una popolazione prevalentemente di agricoltori e allevatori viveva sparsa sul territorio e lontana da ogni città, per farvi svolgere tutte le attività pubbliche, civili e religiose, che altrimenti non avrebbero avuto un punto di aggregazione ben definito.
Nel foro si svolgeva il mercato, si pagavano i tributi, si svolgevano gli atti della vita pubblica, qui si recava, presumibilmente, il praefectus di Nursia per amministrare la giustizia in giorni prestabiliti. Un`iscrizione di II secolo a.C., di cui un frammento è stato riutilizzato pietra da costruzione in un muro costruito in epoca posteriore, attesta la presenza del culto del dio Terminus nell`area di Villa San Silvestro, divinità prettamente romana che preserva e difende limiti e confini. propecia senza ricetta
La scelta del sito non è casuale, si tratta della più vasta pianura della zona, dopo quella di Norcia; il foro sorge nel punto in cui scaturivano le uniche sorgenti nell`area e, soprattutto, dove il diverticolo della via Salaria che superava Leonessa incontrava i percorsi di transumanza e il percorso di valico che, attraversando Monteleone di Spoleto, permetteva di giungere fino a Spoleto ed alla Flaminia. I motivi di un abbandono così precoce dell`area, che sarebbe stata frequentata, stando a quanto emerso finora, per soli tre secoli sono ancora da indagare.
A Est del foro, sempre in seguito agli scavi del 2007, è emersa una vastissima area delimitata da una tripla serie di portici, scanditi da colonne in laterizio e semipilastri, al centro della quale è apparsa una struttura rettangolare, probabilmente un tempio a doppia cella, dedicato, quindi, ad una coppia di divinità. Queste strutture formano un complesso ancora più vasto di quello del foro stesso, ma dalla superficie complessiva ancora non ben calcolabile dato che si è ancora solo all`inizio dello scavo. Oltre alle particolari caratteristiche legate al tipo stesso di costruzione e di suddivisione degli spazi, appare notevole il fatto che questo settore non venga abbandonato, come invece accaduto per il foro, ma che attesti una frequentazione ancora in età longobarda, come dimostrano due tombe, probabilmente dell`epoca, venute alla luce durante gli scavi.